Particolarmente amata dagli scrittori ed intellettuali, nessun’altra città Italiana ha avuto maggiore influenza e concentrazione tale di talenti letterari. Trieste è simbolo di quattro grandi della letteratura: James Joyce, Umberto Saba, Italo Svevo e Gabriele D’Annunzio.
A Trieste è possibile seguire un itinerario letterario mediante quattro statue erette in loro onore che ti guideranno attraverso il centro storico cittadino. Incontrerai Italo Svevo di fronte al parco in Piazza Hortis, Gabriele D’annunzio seduto su una panchina mentre legge un libro in Piazza della Borsa, Umberto Saba che cammina con un bastone verso la libreria che fondò in Via San Nicolò e infine James Joyce che passeggia sul Ponte Rosso.
Nel ‘700 i Caffè diventarono simbolo della cultura borghese e rappresentavano il luogo di incontro preferito per gli intellettuali dell’epoca. Ad oggi le caffetterie storiche presenti a Trieste sono luoghi affascinanti ricchi di storia, dove fermarsi a bere un buon caffè. Forse in pochi sanno che nel porto di Trieste, fin dal Settecento, sbarcarono i primi carichi di caffè verde proveniente dal nuovo mondo e destinati alla commercializzazione in tutta Italia, cosi Trieste è tra le città italiane più conosciute per tale importazione. Tra le varie torrefazioni del territorio c’è l’Hausbrandt e Illy caffè.
Il caffè quindi, diventa a tutti gli effetti uno dei simboli della città di Trieste insieme alle numerose caffetterie e al particolare linguaggio che si usa per le ordinazioni:
se vorrai un espresso dovrai chiedere “un nero”, il cappuccino a Trieste non esiste, al suo posto c’è il “caffè latte” ovvero un cappuccino con poca schiuma; per un caffè macchiato dovrai ordinare “un capo”. Infine, come gustano un buon caffè i triestini? ordinando un “ capo in B!” ossia un macchiato servito in bicchierino in vetro. L’ultima specialità è il “gocciato” si tratta di un espresso con una goccia di schiuma di latte al centro.
Ma se la pausa caffè è diventato tra i rituali preferiti dagli Italiani perché non soffermarsi in una caffetteria affascinante e ricca di storia?
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Situato in Piazza Unità D’Italia, nel cuore di Trieste, troverai il Caffè degli Specchi. La sua apertura risale al 1839, quando il fondatore per furbizia decise di decorare le pareti del locale con degli specchi, incidendo gli avvenimenti più importanti dell’epoca, così da far apparire la caffetteria più luminosa e risparmiare sulle lampade ad olio.
La Caffetteria fu considerata fin dai primi tempi il salotto di Trieste, dove si riunivano intellettuali come James Joyce e Italo Svevo grazie anche ai concerti che venivano organizzati dall’esordiente Franz Lehar.
Curiosità: Alla richiesta di un caffè ti verrà dato in accompagnamento un bicchierino di cioccolata dal momento che il locale è di proprietà della Famiglia Faggiotto, maestri cioccolatieri produttori del cioccolato Peratoner.
A Trieste la caffetteria più antica nacque nel 1825 in Piazza Tommaseo. Prende il nome dal suo fondatore Tommaso Marcato che successivamente nel 1848 venne ribattezzato in “Tommaseo” in onore dello scrittore e patriota italiano Niccolò Tommaseo. Entrando al Caffè Tommaseo si respira un’atmosfera tipica austroungarica, raffinata e rilassante grazie agli arredi e alle decorazioni di Giuseppe Gatteri (artista triestino).
Tra i tavoli presenti si siederono Italo Svevo, il triestino Claudio Magris creando il suo capolavoro “Danubio” e Umberto Saba che parla in una lettera all’amica Nora Baldi, del suo buonissimo gelato al Pistacchio mangiato al Caffè Tommaseo.
Curiosità: Il fondatore, Tommaso Marcato fu il primo a portare a Trieste il gelato, nel 1845. Nel 1954 la caffetteria acquista l’onorificenza di “Locale storico d’Italia”.
A Trieste nel 1919 viene inaugurato all’inizio di Corso Italia l’Antico Caffè Torinese, la sua magnificenza negli interni, come il bancone ancora preservato in stile Liberty e il sontuoso lampadario in cristallo fu realizzata dall’artista Debelli, colui che si era già occupato degli arredi di due transatlantici di inizio ‘900. Con il cambio di gestione del 2004, il locale triestino ha subito alcune modifiche assumendo una veste più giovanile, mantenendo l’arredo e allargando la sua offerta oltre che alla caffetteria, alla vasta scelta di vini di un certo spessore e all’arte del mondo dei cocktail.
Curiosità: la Caffetteria Torinese nel 1999 è entrato nella lista dei Locali Storici d’Italia e ha ottenuto una targa d’oro che certifica la storicità del mobilio posto al suo interno.
Nell’attuale Via Dante Alighieri, 14 a Trieste nel 1865 aprì il Caffè Stella Polare. L’inconfondibile stile degli interni viennesi con affascinanti specchi e classiche decorazioni venne apprezzato e frequentato prevalentemente da commercianti di origine tedesca e da molti letterati e artisti di origine triestina e internazionale quali Umberto Saba, James Joyce e Virgilio Giotti.
Curiosità: Nella sala principale, non troverai solo una ricca sezione dedicata alla pasticceria ma durante l’anno si alternano mostre pittoriche e fotografiche.
A Trieste la storia travagliata dell’Antico Caffè San Marco inizia sin dalla sua apertura nel 1914. Il locale fu un punto di ritrovo di numerosi irredentisti e intellettuali del momento. Durante il periodo della Prima Guerra Mondiale al suo interno vi falsificavano passaporti per permettere ai patrioti di fuggire in Italia. Per questo il locale fu devastato un anno dopo la sua apertura e chiuso dall’esercito asburgico.
Nel secondo dopoguerra poi, grazie all’intervento di Assicurazioni Generali di Trieste venne rimesso a nuovo con le pitture e le decorazioni di Vito Timmel e riaprì al pubblico.
Curiosità: al suo interno è presente una libreria e durante l’anno si tengono eventi e presentazioni di libri.
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